- La vita fraterna -

La nostra vita fraterna ha il suo fondamento nel mistero di amore della Trinità perfetta e della santa Unità del Padre, del Figlio e dello Spirito. Nella pienezza dei tempi il Padre ha mandato il suo Figlio, primogenito tra molti fratelli, per fare degli uomini una fraternità attraverso la sua morte e risurrezione e mediante il dono dello Spirito Santo. La Chiesa, scaturita dal costato di Cristo come sacramento di unità, è essenzialmente mistero di comunione, la cui ricchezza e profondità si rispecchia nella vita fraterna, spazio umano abitato dalla Trinità. La stessa vita fraterna, fermento di comunione ecclesiale, è profezia dell’unità definitiva del popolo di Dio e costituisce una testimonianza essenziale per la missione apostolica della Chiesa.

Per tale ragione, la Chiesa promuove gli istituti i cui membri, radicati e fondati nella carità, conducono vita fraterna in comunità, aiutandosi reciprocamente nella fedeltà alla vocazione e favorendo così il progresso della dignità umana dei figli di Dio nella libertà. San Francesco, per divina ispirazione, diede origine ad una forma di vita evangelica che chiamò Fraternità e ne scelse come modello la vita di Cristo e dei suoi discepoli. Noi, quindi, professando questa forma di vita, costituiamo veramente un Ordine di Fratelli. Pertanto, uniti dalla fede in Dio Padre nostro, nutriti alla mensa della divina Parola e dell’Eucaristia, ci amiamo vicendevolmente, perché il mondo possa riconoscere in noi i discepoli di Cristo.

Come fratelli dati gli uni agli altri dal Signore e dotati di doni diversi, ci accogliamo a vicenda con animo riconoscente. Perciò, dovunque viviamo, riuniti nel nome di Gesù, siamo un cuor solo e un’anima sola, nello sforzo costante verso una maggiore perfezione. Per essere veri discepoli di Cristo, ci sforziamo di amarci vicendevolmente con tutto il cuore, portando i difetti e i pesi gli uni degli altri, esercitandoci incessantemente nell’amore di Dio e nella carità fraterna, procurando di essere esempio di virtù fra noi e per tutti, e dominando le nostre passioni e inclinazioni cattive. Camminiamo nella umiltà per imparare ad essere fratelli, sempre pervasi da spirito di mutua comprensione e di stima sincera. Coltiviamo il dialogo fra di noi, comunicandoci con confidenza le nostre esperienze e manifestando gli uni agli altri le nostre necessità. A motivo della stessa vocazione noi frati siamo tutti uguali. Perciò, secondo la Regola, il Testamento e la primitiva consuetudine dei cappuccini, ci chiamiamo tutti, senza distinzione, fratelli. Secondo i doni dati a ciascuno, ci aiutiamo vicendevolmente anche nei servizi che si devono svolgere quotidianamente nelle nostre case.

(Dalle Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini)